37 - Il Mercato delle Vacche Secche
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Di Carmine (Perugia) |
Ore 23.00 si chiude la porta, non c’è fila al deposito contratti.
Pochi movimenti, quasi tutti giovani da piazzare in prestito, scambi
per far contento tizio e caio, un favore alla derelitta di turno, un
giovane primavera che si perderà nei meandri del dilettantismo, ma
chissaà…uno su mille ce la fa.
Il mercato degli affari mancati,
tanto rumore nelle stanze d’hotel, tra i tavoli dei ristoranti
milanesi, per salutarsi con una stretta di mano, o a muso duro,
qualche minuto prima del gong, con un nulla di fatto. Insomma, un
mese d’aria per un giorno di nulla o quasi, il 31 Gennaio, vero
giorno di mercato delle vacche secche.
Il
Palermo è andato a Milano con la serenità della prima in
classifica, con in tasca pochi soldi, e tanta prudenza dettata dalla
incipiente istruttoria prefallimentare, con un “roster” forte dei
colpi Moreo e Fiore, e debole per gli addii di Cionek ed Embalo. Le
priorità riconosciute da tutti erano limitate a ruoli di rincalzo
(mediano mancino) e di cotitolarità (punta centrale da accoppiare o
alternare a Nestorosky). L’addio sempre ostacolato e infine
concesso a Carlos Embalo apriva anche alla opportunità di reperire
una seconda punta veloce, un contropiedista.
In
giornata si susseguono gli assalti e le marce indietro. Dopo la
vincenda Callegari, opportunamente abbandonato dopo l’intervento
del procuratore (meglio perderli che trovarli questi con il
procuratore ingombrante), nella giornata di ieri è sfumato
Haksabanovic, un prospetto interessante che avrebbe dovuto sostituire
Carlos Embalo, ed infine è sfumato l’ultimo assalto, apparso
quanto meno tardivo, a Di Carmine (la punta con gol).
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Stefano Moreo (Palermo) |
Dalle parole di
Zamparini emerge però la circostanza (ipotesi) che l’assalto al
trentenne del Perugia sia stato mosso (a cifre invero esorbitanti)
sulla spinta di una offerta last minute dello Zenit (o di altre
squadre) per Nestorosky (si legge in giro di cifre vicine ai 20
milioni di euro). Quindi, deduco che la società avesse, in realtà,
rinunciato, o mai provato, a trovare la seconda punta centrale (con
gol) e che l’operazione Di Carmine sarebbe stata riproposta per
sostituire Nestorosky. Ma i retroscena di mercato li lascio
volentieri al dietro le quinte, al si dice.
Quello
che emerge alle 23.01 della giornata di ieri è un Palermo
sostanzialmente immutato. Uscito Cionek è arrivato Fiore (centrale o
terzino mancino), uscito Monachello è arrivato Moreo (eclettico e
giovane attaccante di stazza e dinamicità, ma anemico in zona gol),
operazioni che colmano alcune lacune della rosa, ma che non
determinano un salto di qualità complessivamente apprezzabile.
Resta
invece qualche buco non colmato. Uscito Embalo, il Palermo appare
privo di una punta veloce, magari da gettare nella mischia in corso
di gara, per fare gioco di rimessa, uno che sappia inserirsi “senza
palla”, posto che Coronado (che, peraltro, predilige giocare palla
al piede) è ormai destinato stabilmente ad altro ruolo e Balogh
resta avvolto nel mistero in cui è avviluppato praticamente da
sempre. Ma il problema più evidente a me pare quello di non aver
integrato il parco attaccanti con un altro giocatore con curriculum
da goleador.
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Carlos Embalo (Brescia)
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In effetti, i numeri del girone di andata (che a mio
avviso ricalcano l’impressione lasciata dal gioco espresso)
indicavano, e indicano, il tallone d’Achille del Palermo; una
squadra che esprime il suo DNA nella compattezza della manovra, nella
capacità di bloccare l’avversario con il palleggio e con sagge
coperture preventive, che paga in termini di lentezza nel ribaltare
l’azione e produrre conclusioni a rete (salvo eccezioni).
A ciò si
aggiunga una naturale staticità della coppia d’attacco che tende a
sostare nei pressi dell’area di rigore, rallentando ulteriormente
la fase conclusiva dell’azione. Una squadra che oggettivamente
produce poco in rapporto alle qualità dei singoli e che spesso si è
resa pericolosa più con gli inserimenti dei centrocampisti (Rispoli
in primis) che con le percussioni dei due attaccanti.
I numeri dicono
di un Nestorovsky che ha complessivamente confermato le attesa (pur
non incantando), ma di un Traikovsky che non ha convinto, se non in
alcuni frangenti di gara e solo in talune gare. I numeri dicono di un
roster d’attacco che, fatta eccezione per il centravanti titolare,
ha difficoltà non solo a segnare ma anche semplicemente ad andare al
tiro con efficacia (ndr. in rapporto alla ambizioni di vertice,
ovviamente).
Di contro, le altre contendenti per la promozione sono
dotate di più di un bomber di categoria, a partire dall’Empoli
(Caruso e Donnarumma, cui è stato aggiunto il meno prolifico
contropiedista Rodriguez) e il Frosinone (in cui addirittura si
alternano elementi “golliferi” del calibro di Ciano, Dionisi,
Ciofani e Citro).
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Iljia Nestorovski |
La
sfida post mercato sarà di portare qualche gol in più nel carniere
senza perdere l’identità di squadra e la compattezza già
raggiunta, che però non basterà a mio avviso per raggiungere
l’obiettivo della promozione diretta senza cavare maggiore
dinamicità da parte degli attuali attaccanti. L’augurio è che
queste punte con l’aiuto di un Coronado più continuo e meno
lezioso di quello visto finora, e le proiezioni dei centrocampisti,
possano alzare il tasso di pericolosità e aggiungere quei 10/15 gol
complessivi che servono per trasformare i tanti pareggi fin qui
raggranellati in vittorie. E che Nestorosky non osi ammalarsi!
Clach
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